RECENSIONE DEL LIBRO “STALIN, STORIA E CRITICA DI UNA LEGGENDA NERA” DI DOMENICO LOSURDO

Un libro interessante su un argomento ostico.

AUTORE: Domenico Losurdo

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2008

EDIZIONE: Carrocci

GENERE: Saggio storico

DOVE COMPRARLO: Feltrinelli, IBS

COSTO: Dai 17 ai 20 euro a seconda del sito

CONTENUTO: Questo saggio storico di Domenico Losurdo è una lettura assolutamente consigliata, scorrevole seppure preciso, quasi puntiglioso, nei dettagli. Il libro richiede tuttavia una cultura filosofica di base, soprattutto per la parte del libro che tratta del messianismo tipico della rivoluzione. In questo frangente Losurdo tratta anche di Hegel, analizzandone un lato poco conosciuto e che richiede appunto una certa conoscenza del filosofo tedesco che non tutti, compreso il sottoscritto, possiedono. Losurdo ha il coraggio di uscire dalla storiografia mainstream che relega Stalin al ruolo pazzo dittatore. Studia così il multiforme carattere e le numerose prove di stima che ricevette prima dell’attacco, senza possibilità di contraddittorio, fatto dal suo successore Nikita Chruscev. Citando tra gli altri De Gasperi e lo storico trotskista Deutscher, il grande filosofo marxista italiano inizia un’indagine a tutto campo che tenta di smascherare tutti i luoghi comuni su Stalin e sul suo operato. Losurdo compie questo arduo compito facendo una comparatistica a tutto campo. Non si limita ad analizzare i supposti crimini di Stalin ma li mette a confronto con situazioni analoghe che hanno interessato l’Occidente liberale ma che sono state messe da parte con troppa velocità e con altrettanto sospetta facilità. Altra azione molto importante svolta da Losurdo in questo saggio è il cercare di analizzare il dittatore sovietico inserendolo nel contesto storico in cui è nato, ha vissuto e ha operato. Non si cade così nel giudicare una figura storica ex post. Infine il breve scritto finale di Canfora dona al saggio una chiosa piacevole, si apprezza particolarmente il paragone finale con i personaggi della Atene di Pericle.

PERCHE’ LEGGERLO: La storia non è mai bianca o nera ma ci sono sempre sfumature più o meno marcate. Intorno a Stalin questo semplice precetto è stato dimenticato velocemente. Seppur celebrato in vita e al momento della morte, il georgiano è stato da subito vittima di violenti attacchi con finalità politiche sia da parte “amica” sia da parte nemica. Si è arrivati così alla moderna vulgata che vede Stalin equiparato addirittura a Hitler. Argomento che Losurdo confuta magistralmente, non dimenticando il contesto caotico e ostile che circonda la neonata Unione Sovietica. L’opera di revisione colpisce anche i meriti, che ci sono, di Stalin. Così si assiste all’immagine inventata di uno Stalin antisemita, inetto in guerra e incapace politicamente. Tutte tesi smontate da Losurdo tramite fatti e citazioni. Egli colpisce anche l’opera sul totalitarismo della Arendt. Si concentra in questo caso sulla sovrapposizione, sbagliata, di “stalinismo” e nazismo. Deve essere però sottolineato il carattere assolutamente non agiografico dell’opera che mai nega, ad esempio, gli elevati costi umani della comunque incredibile opera di industrializzazione portata avanti dal Piccolo Padre o altri misfatti ingiustificati e ingiustificabili compiuti dal massimo dirigente sovietico. Questo saggio in conclusione è da non perdere poiché poggia su solide basi storiche e su una ricerca, anche filosofica, di notevole profondità.

VALUTAZIONE: 4.5/5

Pubblicato da unaltropuntodivista

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