Rinascimento polacco

L’ascesa politica e militare di Varsavia.

Tra i pochi Paesi ex comunisti che sono riusciti a darsi una struttura economica solida c’è la Polonia. Oltre ad aver raggiunto ottimi risultati da questo punto di vista, Varsavia si è anche proiettata verso una dimensione di potenza regionale. Abbiamo già visto come sia stata, e sarà, una delle Nazioni guida del progetto Trimarium (https://unaltropuntodivista.altervista.org/il-trimarium-e-il-neo-atlantismo-dellest-europa/) e il Paese egemone del gruppo Visegrad ma la Polonia ha anche deciso di perseguire una politica favorevole alla NATO guadagnando la fiducia soprattutto degli Stati Uniti. In questo contesto, che verrà approfondito tra poco, le proteste contro la legge sull’aborto, contro le zone “libere da LGBT” e i vari episodi di vandalismo contro le Chiese sono da inserire nel filone delle cosiddette “rivoluzione colorate” che hanno interessato le Nazioni che si sono avvicinate agli Stati Uniti. Poco importa il risultato di tale operazione. La strada che intraprenderà la Polonia è chiara.

L’economia polacca

Partiamo dai dati sul PIL. Il prodotto interno lordo della Polonia cresce del 2013. Ciò significa che mentre le economie occidentali arrancavano appesantite dalla crisi, Varsavia procedeva con il vento in poppa. Nel 2019 il PIL è aumentato del 4.1%. Nel 2020, con i dati fisiologicamente falsati dalla pandemia, la contrattura dovrebbe essere del 3.5%. Molto inferiore alla media dell’8% per il resto dei Paesi UE. Anche il PIL pro capite è aumentato negli ultimi cinque anni passando dai 11321 euro del 2015 ai 13394 del 2019. La disoccupazione è bassissima. Prendendo in esame il periodo dal 2015 al 2020, la percentuale di disoccupati è crollata dal 9.7% al 3% prima di risalire a causa del Covid19 al 6.1%. Anche il debito pubblico è diminuito mentre mostrano buoni dati sia la produzione industriale sia gli investimenti. Ed è proprio in questo ambito che risulta fondamentale l’opera dell’Unione Europea. La Polonia è la prima destinatrice di fondi europei. Tra il 2014 e il 2020 Varsavia ha ricevuto 105.8 miliardi di euro da Bruxelles. Miliardi decisivi per l’ascesa dell’economia polacca.

L’ambito militare

Anche in ambito militare la Polonia si è vista assegnare un ruolo importante. La sua posizione geografica è ovviamente strategica dal punto di vista geopolitico essendo vicina alla grande nemica della NATO: la Russia. Anche a Varsavia sono ben consci del loro ruolo tant’è che sono tra le poche Nazioni dell’Alleanza Atlantica a spendere il 2%, come sarebbe da statuto, del proprio prodotto interno lordo nell’ambito della Difesa. Ma la nuova importanza militare della Polonia è testimoniata anche da alti fatti. In primis è stata scelta come sede del comando del ricreato V° Corpo d’armata, sciolto nel 2013 ma praticamente subito ricreato. Inoltre Varsavia e Washington hanno firmato un accordo di cooperazione per la difesa potenziata che prevede l’arrivo di mille soldati dalla Germania che porterebbe a 5500 il numero di soldati statunitensi in Polonia. Ma Varsavia vuole anche comprare. Il governo ha previsto una spesa di 50 miliardi di euro entro il 2026 con l’obiettivo di modernizzare il proprio esercito. Il tutto con tecnologie occidentali e soprattutto statunitensi, le preferite dai polacchi che investono miliardi in equipaggiamenti made in USA. Infine la Polonia è anche teatro delle gigantesche manovre militari della NATO. Esercitazioni che testimoniano lo spostamento a Est della zona d’influenza degli USA. La Russia si trova così sempre più accerchiata.

La Polonia ha sostituito la Germania come baluardo orientale della NATO. Tale decisione, unita a un’economia in ascesa e decisamente sostenuta dai fondi UE, permette a Varsavia di poter ambire a un ruolo di potenza regionale nell’Est Europa. Certo, le turbolenze dovute al rispetto dei diritti della comunità LGBT e la questione dell’aborto sono scogli da superare ma la Polonia è stata prescelta dalla NATO e dagli Stati Uniti. Difficilmente queste problematiche di diritti civili fermeranno l’ascesa della Polonia.

Pubblicato da unaltropuntodivista

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