Salvare Mazzini

Recuperare il Grande Educatore

Il 10 marzo 1872 moriva a Pisa Giuseppe Mazzini. Un pensatore profondo e il patriota per eccellenza della Storia italiana. Alla teoria unì sempre la prassi e cercò di raggiungere l’unità nazionale con il popolo e per il popolo. Mazzini fu uno dei più grandi teorici del radicalismo repubblicano, convinto democratico e consapevole del bisogno di coinvolgere gli strati più bassi della società per dare solidità al nuovo Stato. Come testimoniano le iniziative portate avanti da Mazzini stesso, Armellini e Saffi du rante la gloriosa Repubblica Romana. Significativo il fatto che il primo capitolo del suo libro più importante, “Dei doveri dell’uomo”, sia rivolto agli “Operai”. Quindi a coloro che furono i più oppressi, insieme alle masse contadine, del diciannovesimo secolo. Gli aspetti più interessanti del suo pensiero sono il concetto dei doveri e la sua grande attenzione all’educazione. Mazzini riteneva infatti che gli uomini hanno giustamente guadagnato e lottato per i propri diritti. Tuttavia esistono anche dei doveri per cui ci si deve sacrificare e lottare. Tra questi doveri dell’uomo c’è quello dell’emancipazione nazionale e popolare dell’Italia. Ma Mazzini, e questo è uno dei suoi punti di forza maggiori, diede anche molta importanza all’educazione. Egli stesso aprì una scuola gratuita mentre era in esilio a Londra.  L’educazione è infatti fondamentale per quella sollevazione morale e materiale propugnata da Mazzini. Per lui infatti il popolo poteva elevarsi economicamente solo migliorando la propria educazione e nobilitando la propria anima. Per questa ragione Mazzini cita molto spesso Dio. Un Dio che però non è quello cattolico, islamico e ebraico. È un Dio di stampo deista, una sorta di Grande Architetto che ci serve da stimolo per raggiungere un alto grado di moralità.

Altro punto interessante del mazzinianesimo è la sua, abbozzata, teoria economica che assomiglia molto al cooperativismo. Mazzini ha quindi una visione interclassista della società, di collaborazione tra borghesia e proletariato. Questo fatto lo fece entrare in rotta di collisione con Marx e Bakunin. Soprattutto la polemica con il filosofo tedesco fu aspra. Tuttavia ci furono anche i punti in comune. Mazzini aiutò la Prima Internazionale nella sua penetrazione originaria in Italia. Entrambi avevano a cuore la sorte delle classi più basse ed entrambi ritenevano possibile, e auspicabile, un cambiamento dal punto di vista economico della società. Tornando a Mazzini. Il suo apporto filosofico e pratico all’unità d’Italia è stato spesso ridimensionato e ad oggi il suo pensiero è quasi dimenticato. Un errore imperdonabile. La teoria di Mazzini sui doveri è brillante così come la sua teoria sul ruolo dell’Educazione. Anche il suo pensiero economico ha spunti interessanti. L’imperativo è quindi salvare Mazzini.

Pubblicato da unaltropuntodivista

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