La resa dei conti con Hezbollah

Gli USA aumentano le pressioni contro il Partito di Dio anche nel Vecchio Continente.

Quindici giorni fa è morto, in circostanze poco chiare, Hassan Mahmoud Farhat, un alto ufficiale di Hezbollah. Il suo decesso, annunciato da fonti israeliane (https://www.jpost.com/breaking-news/hezbollah-commander-announced-dead-under-murky-circumstances-report-631189 /https://twitter.com/kann_news/status/1271137975133487110)  è stato definito “un incidente”. Quanto corrisponda al vero questa formulazione rimane un dubbio che è legittimo avere. L’importante membro della gerarchia di Hezbollah ha incontrato la morte nel suo villaggio nel sud del Libano. Ma questo avvenimento si lega a doppio filo con ciò che sta accadendo in Europa, dove gli Stati Uniti hanno rotto gli indugi e hanno fatto partire un’offensiva diplomatica contro l’organizzazione paramilitare sciita.

Cos’è Hezbollah?

Hezbollah, che significa “Partito di Dio”, è un’organizzazione paramilitare libanese. Nata nel 1982, si ispira agli insegnamenti di Khomeini ed è quindi sciita. Grazie all’appoggio dell’Iran, la capacità militare di Hezbollah è esponenzialmente aumentata tant’è che la Siria di Assad e lo stesso Libano contano molto sull’appoggio di questa organizzazione. Ma il nostro focus non è sul Medio Oriente ma su ciò che sta accadendo in Europa dove sempre più Stati stanno dichiarando Hezbollah “organizzazione terroristica” su chiaro invito degli Stati Uniti.

Germania

Il 30 aprile la Germania è stata la seconda Nazione Europea, dopo l’Olanda e non considerando la fuoriuscita Gran Bretagna, a dichiarare l’intera organizzazione di Hezbollah come terroristica e non solo la componente militare come già fatto da molti altri Paesi del Vecchio Continente e dall’UE. Il ministro dell’Interno Seehofer ha rilasciato tale dichiarazione “The activities of Hezbollah violate criminal law, and the organization opposes the concept of international understanding, whether in its political, social or military structures”. Lo stesso Seehofer ha fatto seguire alle parole i fatti. Sono stati molteplici i blitz contro le moschee, le associazioni e i singoli individui collegati all’associazione sciita. La decisione del governo tedesco ha ottenuto il plauso dell’Arabia Saudita ma soprattutto di Israele e degli Stati Uniti. Questi ultimi due sono coloro che hanno più da guadagnare da questa stretta e sono coloro che l’hanno orchestrata. D’altra parte la Germania si dimostra ancora una volta molto legata agli alleati atlantici in materia di politica estera, cercando di non irritare il potente alleato infastidito dal disimpegno militare del Bundestag.

Austria

Dopo quasi un mese esatto il Parlamento austriaco ha ufficialmente richiesto al proprio governo di dichiarare Hezbollah illegale come già fatto dalla Germania eliminando la differenza tra organizzazione paramilitare e partito politico. Diventerebbe quindi un’organizzazione terroristica. I due deputati firmatari della legge, Reinhold Lopatka e Michaela Steinacker entrambi del partito conservatore di governo chiamato Partito Popolare Austriaco, hanno dichiarato che Hezbollah vuole distruggere Israele, promuove un’ideologia antisemita e vicina all’Islam radicale. L’iniziativa dei parlamentari di Kurz, il primo ministro austriaco, ha trovato l’appoggio del ministro degli Esteri israeliano Gabi Ashkenazi che ha affermato: “This is a significant decision against Hezbollah,I hope that Austrian government adopts the parliamentary decision and joins the UK, Germany, and the Netherlands who recognized Hezbollah in its entirety as a terror organization.” Probabilmente il Governo seguirà la decisione del Parlamento, mettendo un altro tassello alla distruzione di Hezbollah in Europa e al suo indebolimento sul piano internazionale. Anche l’Austria non perde occasione per riaffermare la sua fedeltà agli USA e a Israele.

Kosovo

E infine il 25 giugno il Kosovo, la cui alleanza con gli USA avrebbe bisogno di un approfondimento a parte, ha dichiarato Hezbollah totalmente illegale e definito “organizzazione terroristica”. “The Government of Kosovo supports all global initiatives peace and security in the world, so today, we decided unanimously to declare the Hezbollah organization, its political and military wings, a terrorist organization in the territory of the Republic of Kosovo!”, questo è il tweet del primo ministro kosovaro Avdullah Hoti ma più interessante è il cinguettio del ministro degli Affari Esteri e della Diaspora Meliza Haradinaj: “After @MFAKOSOVO’s proposal, Kosovo Government decided to declare both the political & military wings of Hezbollah, a terrorist organization in the territory of the Republic of Kosovo. This decision, contributes to protect & advance national, regional & global security interests.” La parte interessante del tweet è l’ultima. Il Kosovo strizza chiaramente l’occhio agli USA, cercando di rafforzare la propria precaria posizione in Europa guardando al proprio alleato e protettore di sempre. In questo senso si inquadra la scelta del giovane statuo balcanico.

In conclusione gli USA hanno individuato il nemico da abbattere: l’Iran. Prima l’uccisione di Qassem Soleimani, poi la decisione (vergognosa) di lasciare mano libera a Erdogan nella Siria alleata dell’Iran e infine la decisa offensiva diplomatica in Europa dove Hezbollah stava agendo quasi indisturbato. Tutto ciò era inaccettabile sia per Israele sia per gli USA che hanno così deciso di mettere la parola fine a questa libertà del Partito di Allah nel Vecchio Continente. Cosa faranno le altre Nazioni Europee? Seguiranno l’esempio di Olanda, UK, Germania, Austria e Kosovo o sceglieranno di sfidare la coppia Israele-Stati Uniti?

Pubblicato da unaltropuntodivista

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