RECENSIONE LIBRO “LA STRANA MORTE DEL TENENTE GENERALE ALBERTO POLLIO” DI GIOVANNI D’ANGELO

Un saggio su uno dei misteri meno noti della Storia d’Italia unita.

AUTORE: Giovanni D’Angelo

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2009

EDIZIONE: GINO ROSSATO EDIZIONE

GENERE: Saggio storico

DOVE COMPRARLO: Feltrinelli

COSTO: 10 euro scontato (20 euro prezzo normale)

CONTENUTO: Giovanni D’Angelo ci catapulta nell’Italia di fine ottocento e dei primi del novecento per cercare di sbrogliare la matassa di una morte misteriosa, quella del capo dell’esercito italiano Alberto Pollio. La meticolosa indagine parte dai documenti di uno degli avi dell’autore nonché collaboratore del capo di Stato Maggiore Vincenzo Traniello e prosegue tra archivi civili e militari. L’autore inizia a parlare della carriera di Pollio, sviluppatasi rapidamente. Seguiamo il futuro capo dell’esercito italiano nell’Impero Austro-Ungarico dove le sue simpatie tripliciste vengono mostrate chiaramente. Pollio infatti è un convinto sostenitore dell’alleanza con gli Imperi Centrali ed è vicino soprattutto, anche per ragioni famigliari, all’Austria-Ungheria. Diventerà poi capo di Stato Maggiore battendo il rivale Cadorna con i settori ultra cattolici vicini a quest’ultimi che parlarono di una mai confermato appoggio della massoneria a Pollio. L’autore si concentra molto sulle giornate precedenti alla morte, avvenuta il primo luglio del 1914. Lo studio dei personaggi che incontreranno il generale durante il giorno fatale e prima è assai approfondito. I ruoli di un medico e di un militare molto presenti in quelle concitate ore saranno oggetto di un’indagine profonda. Infine la tesi dell’autore: la morte non fu naturale.

PERCHE’ LEGGERLO: Il libro si presenta di difficile lettura in quanto il linguaggio usato è molto tecnico. La narrazione procede in maniera lenta non perché l’autore non scriva bene ma perché l’indagine è molto meticolosa. Innumerevoli sono le fonti documentarie citate e quasi integralmente inserite nel testo: rapporti, circolari, comunicazioni tra ambasciate, note personali, valutazioni militari e molto altro. Questa mole davvero clamorosa di documenti, che dimostra una ricerca fatta con grande attenzione, appesantisce il testo ma lo rende estremamente preciso. Tuttavia per tale ragione la lettura è consigliata solo a un lettore molto interessato. Questo libro non è divulgativo, è un saggio storico. Merita di essere letto perché getta luce su un evento poco conosciuto della nostra Storia e solleva interrogativi che prima non furono mai posti. Pollio insomma è stato dimenticato in fretta in quanto triplicista convinto in un’Italia che si stava riassestando su posizione neutraliste ma vicine all’Intesa. Pollio, in quanto capo dell’esercito, rischiava di essere un ostacolo troppo grande sulla strada di questa nuova alleanza. Quindi il libro merita una lettura attenta perché è molto ben documentato tuttavia la mole di documenti e la difficoltà del linguaggio rende il testo complicato per un lettore non avvezzo a saggi storici approfonditi. Questa è una storia che merita di essere conosciuta.

VALUTAZIONE: 4/5

Pubblicato da unaltropuntodivista

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