Il marxismo nella Cina contemporanea

Teoria e pratica sulle orme di Marx.

La Cina si trova all’alba di quella che viene definita dagli ideologi del Partito Comunista Cinese una “nuova Era”. Infatti il compito storico del socialismo di mercato, inaugurato da Deng Xiapoing, si sta esaurendo. Il cosiddetto “capitalismo con caratteristiche cinesi” è considerato come una fase quasi conclusa della millenaria storia cinese. Questa terminologia, usata anche nei documenti ufficiali del Partito e nei discorsi del presidente e segretario generale del PCC Xi Jinping, è chiaramente influenzata dal lavoro e dalle opere di Karl Marx. Il filosofo di Treviri è stato “messo in soffitta”, per usare una citazione giolittiana, in Occidente. Ma a Pechino il suo ruolo di guida è ancora ben presente. Il marxismo era stato accantonato con l’apertura ai mercati di Pechino. Tuttavia la poderosa crescita economica e lo status di grande potenza permetteranno alla Cina di distanziarsi dal capitalismo e tornare alle radici del PCC. La strada intrapresa da Xi, seppur con le sue incertezze e i suoi punti oscuri, sembra proprio quella di un recupero del marxismo. Quest’ultimo infatti dev’essere il necessario sostegno teorico e ideologico alle azioni di governo che plasmeranno la nuova Cina, una potenza che avrà un ruolo decisivo nei decenni a venire.

Il ruolo di Xi

Xi Jinping ha più volte sottolineato l’importanza del marxismo all’interno della società cinese. Già nel 2013, quando la sua scalata ai vertici di Pechino non era ancora completa, Xi parlò dell’attualità e dell’importanza degli insegnamenti di Karl Marx e Friedrich Engels. Nel 2018 il ministro dell’educazione, proprio su impulso di Xi Jinping, impose alle università la presenza di un professore di marxismo ogni 350 studenti. Nei suoi discorsi sul marxismo Xi si concentra in particolar modo su due tematiche: la vitalità di questa teoria e la sua potenza analitica. Per quanto riguarda il primo argomento, Xi ha più volte ribadito la natura vivace del marxismo che si aggiorna ed evolve continuamente adattandosi, in questo caso, alle caratteristiche della Cina. Il presidente cinese infatti insiste spesso sulla necessità di avvicinare il marxismo al concetto di Nazione e riscatto nazionale. Questo è un sentimento molto diffuso all’interno del Celeste Impero. Le venature nazionaliste di una parte della leadership cinese passano però in secondo piano rispetto alla fedeltà ai principi teorici del marxismo. La tematica della potenza analitica della filosofia di Marx è ben visibile nel discorso introduttivo di Xi Jinping al forum mondiale dei partiti marxisti, tenutosi a fine luglio proprio a Pechino. In questo contesto Xi ha dato gran prova della sua ortodossia. Il presidente cinese ha ribadito che il Partito Comunista Cinese e l’intera nazione seguono le linee guida dettate dalla filosofia elaborata dagli autori del Manifesto. Pur evidenziando le peculiarità cinesi, Xi Jinping ha inoltre insistito sul marxismo come strumento di analisi in grado di preparare la Cina e il partito alle sfide del futuro. Il presidente cinese ha anche avvallato la pubblicazione di un libretto destinato ai membri del Partito e del governo intitolato “Domande e risposte sullo studio di Xi Jinping intitolato: Pensieri sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova Era”. Il testo è altamente teorico e tratta tematiche come l’analisi della Storia attraverso il materialismo storico. L’intero libro è impregnato di marxismo, definito “la verità” ed è una delle testimonianze più chiare dell’interesse di Xi Jinping per la materia. Alcune citazioni, tratte dall’introduzione del libro firmata da Li Jie, aiutano a capire meglio: “Nell’espressione: cercare la verità ed attenersi ai fatti, per “verità” si intende la veridicità del marxismo contemporaneo e delle leggi dello sviluppo sociale e storico… I principi fondamentali del marxismo sono usati come frecce per colpire al centro dei problemi pratici della Cina contemporanea”. E ancora: “Il libro di Xi Jinping “Pensieri sul socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era” aderisce alla visione fondamentale del materialismo storico, insiste sulla posizione dominante del popolo, aderisce al principio che tutto è per il popolo e dipende dal popolo… assicura che il Partito sia l’avanguardia della classe operaia cinese, l’avanguardia del popolo cinese, l’avanguardia della Nazione cinese”. Infine un’ultima citazione: “Il marxismo è una verità scientifica, vicina al popolo, pratica ed aperta e la sua veritiera lucentezza si manifesta costantemente nel progresso dei tempi e della pratica”.

Attività e università

Il già citato forum mondiale dei partiti marxisti si è tenuto a Pechino a fine luglio 2022. Erano presenti più di 300 delegati, espressione di oltre 100 organizzazioni marxiste provenienti da 70 Paesi. Il segretario del Partito Comunista Cinese Xi Jinping ha fatto gli onori di casa con il discorso iniziale. Particolarmente sentiti e autorevoli sono stati gli interventi dei delegati cubani e vietnamiti. Questo forum è una delle testimonianze della centralità della Cina all’interno del mondo marxista. Un altro evento molto importante è il congresso mondiale sul marxismo che si tiene ogni 2/3 anni a Pechino, nell’università di Peking. Il primo congresso si è tenuto nel 2015. La seconda conferenza, datata 2018, verteva su cinque temi principali: crisi finanziaria e del capitalismo, le disfunzioni dell’economia e della politica neoliberale, il valore del marxismo, valutazione e prospettive per il socialismo con caratteristiche cinesi e valutazione del lavoro a firma cinese “I documenti del marxismo”. Il terzo congresso mondiale sul marxismo si è tenuto in modalità online nel 2021 e aveva come tema centrale “Marxismo e modernizzazione”. Non è l’unica attività di alto livello accademico organizzata da un’università del Celeste Impero. La Fudan University di Shangai prepara alcune pubblicazioni sul marxismo: il più importante è il “Rapporto annuale sul marxismo all’estero” insieme al “Report sullo sviluppo della ricerca marxista cinese all’estero”. Inoltre lo studio della filosofia di Marx è ritenuto fondamentale nel campo degli studi di scienze sociali. Stessa cosa vale anche per il settore educativo. Questo insieme di fattori rende l’influenza del marxismo su politica e cultura molto ben visibile. Tali iniziative e tendenze dimostrano come la Cina sia il centro del marxismo contemporaneo, una fucina di innovazione e di studio teorico che permette al mondo di tenere vivo l’immortale insegnamento del filosofo di Treviri.

Conclusione

Il vorticoso sviluppo economico e sociale della Cina ha creato dei lati oscuri nel Celeste Impero. I difetti della Repubblica popolare possono e devono essere corretti nella Nuova Era che Xi Jinping e il Partito stanno annunciando con frequenza sempre maggiore. La guida di questa nuova fase del socialismo cinese, successiva all’apertura al mercato capitalista, deve essere il marxismo. Un marxismo non solo teorico ma soprattutto pratico. Infatti è sull’applicazione reale in economia e politica degli insegnamenti di Marx che si gioca gran parte della credibilità della Cina come potenza veramente socialista. Se infatti la Cina finora ha sfruttato e modificato il capitalismo per svilupparsi più compiutamente a livello sociale ed economico, adesso è arrivato il momento di abbandonare l’economia di mercato per ritornare a Marx e al “Das Kapital”, opera magna del filosofo di Treviri e fonte di ispirazione per molti membri del PCC. L’obiettivo deve essere creare una società nuova, più giusta ed eguale, esempio per altre Nazioni, soprattutto quelle che si devono emancipare dai rigurgiti colonialisti che ancora adesso ammorbano interi continenti. Resta il fatto che il marxismo in Cina ha fatto passi da gigante da quando Liang Qichao nel 1902 scrisse di Marx per la prima volta sul giornale Xinmin Congbao (“Il giornale del cittadino nuovo”). E la sua strada non si è ancora conclusa.

Pubblicato da unaltropuntodivista

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